Marco Boato - attività politica e istituzionale | ||||||||||||||||
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Roma, 30 aprile 2006 Franco Marini brinda con «Giulio» ma non è Andreotti, l’avversario alla corsa verso lo scranno più alto del Senato, bensì «Ferrari», il noto spumante trentino. I senatori della Margherita hanno infatti voluto giocare sullo scherzo per brindare all’elezione, scegliendo la riserva intitolata al fondatore della casa vinicola: Giulio Ferrari. Servito però in bicchieri di plastica. Chiusa la partita per le presidenze di Camera e Senato, mercoledì prossimo l’attenzione si sposterà sulle presidenze dei gruppi parlamentari e delle commissioni. A Montecitorio il deputato della Svp Siegfried Brugger si contende con il verde Marco Boato la presidenza di un gruppo misto quasi sicuramente ristretto dalle deroghe concesse ai piccoli partiti (Udeur, Rosa nel Pugno, Comunisti Italiani, ad esempio). «Sarà un gruppo sbilanciato a destra: è meglio se la presidenza la danno a noi» avverte l’onorevole Karl Zeller (Svp), che dal canto suo aspira alla vicepresidenza della commissione Affari costituzionali. A Palazzo Madama invece Svp e Union Valdotaine sono in cerca di politici «autonomisti» e vicini all’Unione con cui dar vita ad un nuovo gruppo. I due senatori Unione-Svp trentini sono per ora iscritti all’Ulivo, ma sarebbero anche disposti a transitare nella nuova formazione. Ieri ne hanno parlato con il candidato alla presidenza del gruppo Ulivo, Gavino Angius. Intanto la Svp ha già avviato le trattative per piazzare la senatrice Helga Thaler Ausserhofer alla presidenza di una commissione. LA CAMERA – A Montecitorio dunque la sfida è sul gruppo misto, cui appartengono i quattro deputati di Svp e Patt. Non è un mistero che Brugger punti alla guida del gruppo del quale è stato vice presidente. Un’aspirazione che però deve fare i conti con la candidatura di Boato presidente uscente. Il verde aspetta la ripresa dei lavori la prossima settimana per avviare i contatti, ma soprattutto per capire se nel nuovo esecutivo ci sarà per lui anche un incarico di governo. «Brugger l’ho visto molto attivo – spiega –. Ha iniziato a muoversi, anche se dovrebbe iniziare a fare chiarezza sulla politica della Svp che nonostante abbia firmato un patto politico cerca sempre di defilarsi quando è il momento di prendere una posizione chiara». A giurare fedeltà a Brugger c’è però Giacomo Bezzi, il quarto deputato della lista Svp-Patt che parla anche a nome del rappresentante valdostano Roberto Nicco. IL SENATO – Fervono le trattative anche a Palazzo Madama, dove la Svp ha tre giorni di tempo per trovare un gruppo di almeno dieci senatori. L’obiettivo di Oskar Peterlini è la ricostituzione di un gruppo per le autonomie, dove ospitare politici «autonomisti» e vicini al centrosinistra. Peterlini mette in conto anche i trentini eletti con il simbolo Unione-Svp, Claudio Molinari e Giorgio Tonini, che però si sono già iscritti al gruppo dell’Ulivo. «Ma non possono dimenticare che hanno preso i voti della Svp» insiste Peterlini. La questione resta aperta. Dell’argomento ne ha parlato ieri Tonini con il capogruppo diessino al Senato Gavino Angius ed ora spiega: «Noi scegliamo l’Ulivo, ma se ce lo chiedono i due gruppi, allora siamo disponibili a spostarci fra gli autonomisti». Con i due trentini, il gruppo arriverebbe a sei. |
MARCO BOATO
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